Chi siamo
Ci occupiamo della promozione e dello sviluppo degli studi d'italianistica nella regione di Kansai. A questo scopo, è dal luglio 2014 che si tiene ogni mese un incontro di studio: il tema può essere di varia natura. Chiunque fosse interessato a partecipare sarà benvenuto.
ASIKA - Associazione di Studi Italiani del Kansai
Chi siamo
Ci occupiamo della promozione e dello sviluppo degli studi d'italianistica nella regione di Kansai. A questo scopo, è dal luglio 2014 che si tiene ogni mese un incontro di studio: il tema può essere di varia natura. Chiunque fosse interessato a partecipare sarà benvenuto.
Ci occupiamo della promozione e dello sviluppo degli studi d'italianistica nella regione di Kansai. A questo scopo, è dal luglio 2014 che si tiene ogni mese un incontro di studio: il tema può essere di varia natura. Chiunque fosse interessato a partecipare sarà benvenuto.
Kosuke KUNISHI
Si terrà una conferenza su:
Sull’allegoria storica nei romanzi di Giovanni Francesco Biondi
Benché l’interpretazione proposta da Christianus Gryphius (1710), che riconosce le vi- cende di Elisabetta Stuart e Federico V del Palatinato nel romanzo Eromena (1624), sia ampia- mente condivisa fra gli studiosi, l’allegoria storica nei romanzi biondiani non è stata ancora ben chiarita. Quanto a La donzella desterrada (1627) e Il Coralbo (1632), non è stato fatto quasi nessun tentativo di decifrazione. Però questo aspetto allegorico non è soltanto molto importante per l’autore, ma anche assai significativo per esaminare il rapporto fra Biondi e gli scrittori suc- cessivi che composero numerosi romanzi del medesimo genere nel decennio 1635-45. Pertanto in questo intervento si propone un’interpretazione dell’allegoria storica nella Donzella desterrada. .
Successivamente attraverso l ’ analisi delle opere di Giovanni Francesco Biondi (1572-1644), che è considerato come precursore dei romanzieri italiani secenteschi, sarà esami-. nato qua[r]
La coda di Minosse. C’è giustizia anche all’inferno…
“Nella rubrica delle interpretazioni controverse, la dantologia ne annovera anche una sulla
lunghezza di una coda…”. Con queste parole esordiva Salsano in un celebre saggio di quasi 50
anni fa. Un problema questo che, non si può fare a meno di notare, seppur definito nella sostanza “molto modesto”, era valso a dividere gli interpreti in almeno quattro categorie: i lunghisti, i cortisti, gli incerti e gli agnostici. Sulla questione dell’appendice serpentina la maggior parte dei critici contemporanei evita prudentemente di soffermarsi. Brillanti eccezioni sono Barolini e Pertile ai quali si devono due brevi saggi che, pur nella loro diversità, sanno attribuire alla coda la giusta importanza. Nel mio breve intervento, dopo aver passato in rassegna gli altri Minosse che precedono quello dantesco, tenterò di dare una risposta alle domande che mi sembrano più interessanti e che sono quelle relative al quando, al come e al perché gli sia cresciuto un “codone nerboruto”. Nel fare ciò, a considerazioni più propriamente filologiche e letterarie cercherò di agganciare osservazioni di stampo giuridico ponendo in evidenza come agli occhi di un cultore del diritto Minosse tutto sembri tranne che un giudice in senso stretto.
・ Giovan Battista Strozzi il Vecchio, dai Madrigali alle Rime: la riscoperta di un poeta classico del Cinquecento fiorentino
Il poeta Giovan Battista Strozzi il Vecchio (1504-1571) è noto come autore di madrigali brevi e raffinati, che per la loro limpida melodia hanno influenzato la poesia per musica. Dei suoi madrigali fu pubblicata, dopo la morte, una piccola antologia (1593) e, recentemente, un’antologia di madrigali inediti (1975). Questo seminario fa seguito alla scoperta di numerosi manoscritti precedentemente sconosciuti, che contengono una quantità notevole di nuove poesie. L'analisi dei manoscritti e l'ordinamento delle poesie ci costringono a cambiare completamente il modo di interpretare i madrigali dello Strozzi, e a prendere in esame gli altri metri lirici da lui usati. Ne emerge il profilo di
・ Giovan Battista Strozzi il Vecchio, dai Madrigali alle Rime: la riscoperta di un poeta classico del Cinquecento fiorentino
Il poeta Giovan Battista Strozzi il Vecchio (1504-1571) è noto come autore di madrigali brevi e raffinati, che per la loro limpida musicalità hanno influenzato la poesia per musica. Dei suoi madrigali fu pubblicata, dopo la morte, una piccola antologia (1593) e, recentemente, una nuova antologia di madrigali inediti (1975). Questo seminario fa seguito alla scoperta di numerosi manoscritti precedentemente sconosciuti, che contengono un gran numero di poesie inedite. L’analisi dei manoscritti e l’ordinamento delle poesie ci costringono inoltre a cambiare completamente il modo di interpretare i madrigali dello Strozzi, e a prendere in esame gli altri metri poetici da lui usati. Ne emerge il profilo di un poeta considerato, nella Firenze del Cinquecento, un classico vivente.
1935: un anno difficile per le relazioni nippo-italiane, ma fecondo per lo scambio letterario
Andremo a indagare quell’anno teso e intenso in cui, mentre i rapporti tra Italia e Giappone subivano una brusca involuzione per via della Guerra d’Etiopia, l’uscita di tre antologie poetiche ravvivava lo scambio intellettuale fra i due paesi: Poesie giapponesi d’oggi di Lionello Fiumi e Kuni Matsuo, Vento di Greco. Le poesie tradotte d’Itaia di Hayato Kumabe, Venti e ombre. Antologia della poesia moderna italiana di Eisai Akiyoshi (Akira Tsubouchi).